La grande storia continua ad essere protagonista delle mostre temporanee allestite a Palazzo Romagnoli nella ricorrenza del settimo anno della nascita del museo.
Dopo il suggestivo itinerario nel paesaggio delle rocche e dei castelli di Romagna dipinto tra il 1928 ed il ’30 da Giordano Severi, con la pittrice forlivese Irene Ugolini Zoli ritorna il celebre personaggio di Caterina Sforza.
Figurano nella mostra, curata da Flora Fiorini e Orlando Piraccini, dipinti e disegni conservati tra le raccolte novecentesche dei Musei Civici Forlivesi, facenti parte del ciclo figurativo rappresentato nella mostra "Irene Ugolini Zoli per Caterina Sforza", inaugurata nella Rocca di Ravaldino il 13 aprile 1975. In occasione di quella esposizione, un nutrito nucleo di opere fu donato dall’autrice al Comune di Forlì, fra i quali gli esemplari pittorici qui in mostra.
Ad una successiva donazione, effettuata nel 1988, appartengono inoltre gli studi e i bozzetti che vengono qui presentati al pubblico per la prima volta.
Al ciclo ispirato alla vita ed alle gesta di Caterina Sforza, Irene Ugolini Zoli ha iniziato a lavorare nei primi anni ’70, proseguendo poi, nel decennio successivo, a produrre opere di ricostruzione delle vicende storiche che videro protagonista la 'contessa de’ Furlì’. Ha scritto il critico Raffaele De Grada per la mostra del 1975 che «del tipo storico della Sforza la Ugolini ha bene interpretato l’inquietudine di una vita trascorsa tra una alcova e un merlo fortificato, sottraendo il suo personaggio dalla vicenda tutto sommato provinciale e descrivendola come in un film di Eisenstein».
Il confronto fra le due 'Signore di Forlì', come ad un certo punto Caterina ed Irene vennero comunemente definite, è continuato nel tempo: due artefici indomabili, secondo Rosanna Ricci, l’una di trame politiche e l’altra di racconti artistici, destinate a diventare protagoniste di momenti comuni di sofferenza, ma anche di fierezza e di coraggio.
"Caterina nella fantasia di Irene Ugolini Zoli" è il titolo di una seconda grande mostra dedicata alla ?signora di Romagna’, allestita nella Rocca di Ravaldino dal 16 maggio al 13 giugno 1987, nella quale l’autrice si è confermata intimamente coinvolta nella vicenda umana di una donna vissuta in un tempo lontano, "ma con un emblematismo che - ha scritto Giuliano Missirini - coinvolge le donne d’ogni tempo nella loro fatica di tirare avanti la vita, comunque".
Il linguaggio figurativo usato da Irene Ugolini Zoli non è stato quello tipicamente distorto e contorto dell’illustratore espressionista ma un realismo incline a rendere la propria verità storica con una narrazione visiva in chiave psicologica ed introspettiva. Come ha scritto De Grada, Caterina ci vien fatta "vivere dinanzi con tutti gli umori di una robusta romagnola, vibrante nel segno, felice nell’inchiostro".