titolo egitto

 

Egitto mai visto
Le dimore eterne di Assiut e Gebelein
Forlì, Musei San Domenico

 

11 settembre 2010 - 9 gennaio 2011
Inaugurazione il 10 settembre, ore 18.00

Il percorso espositivo

 

 

Il progetto espositivo prevede tre aree tematiche principali articolate nel seguente modo:

 

1) UNA MISSIONE ITALIANA IN EGITTO
Il visitatore diventerà protagonista della Missione Archeologica Italiana guidata da Ernesto Schiaparelli fra il 1906 e il 1913 ad Assiut e Gebelein, sarà ricostruito lo studio dell’archeologo con l’esposizione delle due macchine fotografiche originali utilizzate sul campo durante le campagne di scavo. Verranno inoltre esposti materiali vegetali e organici, raccolti all’ingresso delle tombe rupestri, per testimoniare un’attenzione scientifica tale da consentire non solo di ricreare il contesto culturale, ma anche di leggere dettagli relativi alle pratiche cerimoniali in uso nell’Antico Egitto.

 

2) I CORREDI FUNERARI

 

I PARTE

Dopo aver attraversato un tunnel con le pareti di sarcofago, il visitatore entrerà nella falesia del deserto egiziano di Assiut, dove furono scoperte le tombe rupestri databili fra la fine del Primo Periodo Intermedio e gli inizi del Medio Regno (2100-1900 a.C. circa). In questa suggestiva scenografia, seguendo il corso del Nilo che scorre lungo il corridoio centrale, sarà possibile entrare nelle camere funerarie che custodiscono sarcofagi maschili e femminili sia a cassa che antropomorfi.

 

I sarcofagi e i corredi esposti appartengono ai potenti ?Signori di Assiut? così come alcune statue di dignitari frammentarie e intere che mostrano le insegne del potere locale, bastoni, scettri, archi e frecce.
Di seguito la "sala delle stele" aiuterà a illustrare il significato dei simboli legati al potere e all’importanza politica di questi personaggi della provincia egiziana.

 

Oltre ai sarcofagi a cassa, saranno presenti due altre tipologie di sepoltura meno nota e più povera quali una deposizione in cesta e una in tronco. L’apparato iconografico e le iscrizioni dei sarcofagi guideranno il visitatore nella lettura dei rituali funerari e nella conoscenza delle divinità legate alla protezione del defunto. In questa sezione avranno particolare risalto alcuni elementi del corredo allusivi alla vita quotidiana quali i poggiatesta, le vesti, i sandali. Un’altra particolare categoria di materiali è rappresentata dalle cosiddette "case dell’anima", tavole d’offerta in argilla che riproducono le abitazioni con le offerte di cibo.

 

Gli altri materiali presenti illustreranno come l’artigianato del legno nel Medio Regno in zone provinciali abbia raggiunto livelli artistici significativi in diverse produzioni, dagli oggetti legati alle espressioni del potere con beni di lusso quali il cofanetto per la toeletta ed ancora eleganti esempi di statuaria. Il visitatore troverà questi reperti inseriti in contesti che invitano alla riflessione su aspetti della vita quotidiana e sulle tecniche di realizzazione dei manufatti.

 

Nelle sale dedicate alle sepolture femminili è sicuramente degno di nota il sarcofago di Nebetemkhis che custodisce ancora al suo interno la mummia perfettamente avvolta nelle bende di lino e accompagnata da un piccolo scrigno in legno per gli oggetti da toeletta. Un’altra deposizione femminile perfettamente intatta si potrà ammirare all’interno di un sarcofago anepigrafe nel quale la defunta è coperta da un fine telo di lino plissettato con il poggiatesta, il beauty case ed un meraviglioso specchio.


II PARTE
Nell’ultima sala del percorso espositivo sono presenti due maschere funerarie policrome e tre straordinari sarcofagi antropomorfi in ottimo stato di conservazione. Questi reperti appartengono ad un nucleo, sempre proveniente da Assiut, ma databile all’Epoca Tarda (circa 700 a.C) e all’Epoca Romana a documentare la continuità di frequentazione della necropoli nel corso dei millenni.


3) LA LINGUA NELL’ANTICO EGITTO E I GEROGLIFICI

Una particolare sezione della mostra è interamente dedicata alla lingua e alle scritture nell’Antico. Saranno esposti due rotoli di papiro perfettamente conservati con alcuni capitoli del Libro dei Morti in ieratico. Invece la scrittura geroglifica, illustrata attraverso l’esposizione di numerose pareti di sarcofagi dipinti e stele, offrirà l’occasione per ripercorrere le tappe della decifrazione di questa misteriosa grafia a partire da J.F.Champollion. L’osservazione di differenti esempi di scrittura permetterà di riconoscere nomi di divinità, personaggi e luoghi precedentemente incontrati nella percorso espositivo.