titolo egitto

 

Egitto mai visto
Le dimore eterne di Assiut e Gebelein
Forlì, Musei San Domenico

 

11 settembre 2010 - 9 gennaio 2011
Inaugurazione il 10 settembre, ore 18.00

 

La mostra "Egitto mai visto. Le dimore eterne di Assiut e Gebelein" presenta l’attività scientifica di recupero e studio degli scavi dell’inizio del secolo condotti dal Regio Museo Egizio in Egitto. Le scoperte, seppure significative, avrebbero dovuto essere pubblicate come era nei desiderata del direttore della Missione, Ernesto Schiaparelli, che curò l’edizione di due volumi dedicati alle attività archeologiche in Egitto, in particolare alla scoperta dell’eccezionale corredo della tomba di Kha a Deir el Medina (Tebe) e delle pitture e tombe della regina Nefertari e dei principi reali, figli di Ramesse III nella Valle delle Regine (Tebe).

 

Rispetto alla zona tebana, ove ebbe sede una delle più importanti capitali dell’antico Egitto e uno dei massimi centri religiosi del Paese, i documenti esposti in mostra illustrano la vita di due località dell’amministrazione periferica dello Stato faraonico in un momento storico molto particolare e poco noto oltre l’ambito specifico della ricerca egittologica. È il Primo Periodo Intermedio, caratterizzato da dissesto politico e crisi del potere centrale con affermazione delle autonomie locali in lotta fra loro per l’egemonia territoriale.

 

È in questo quadro che si situano i reperti selezionati, pertinenti alla località di Assiut, in Medio Egitto, all’ingresso della pista che conduceva nei territori meridionali nubiani, e all’area di Gebelein, a 30 km a sud di Tebe e in direzione del confine meridionale con la Nubia.

 

Sebbene distanti tra loro e nel panorama frazionato dei poteri locali, entrambe rivelano testimonianze di comuni tradizioni, nelle quali si riflette l’eredità del centralismo politico e culturale del periodo precedente, caratterizzato dal forte potere monarchico gestore della complessità delle risorse nazionali e artefice di quella ricchezza che aveva consentito la costruzione delle grandi piramidi di Giza.

 

Per l’importanza che gli scavi italiani hanno rivestito nella riscoperta dei due siti archeologici di Assiut e Gebelein è stato ritenuto importante dare visibilità alle acquisizioni della ricerca onde poter maggiormente valorizzarne la conoscenza in ambito scientifico, agli appassionati di questa antica civiltà e a coloro che vi si avvicineranno per la prima volta in questa occasione.

 

Il progetto ha avuto una lunga gestazione, iniziata con i miei predecessori e presentata con grande successo di pubblico al Castello del Buonconsiglio di Trento e presso Villa Genoese Zerbi a Reggio Calabria. Un vivo ringraziamento alla Città di Forlì, alla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì e a Civita che hanno voluto condividere il progetto presentandolo nei prestigiosi spazi dei Musei San Domenico.

 

EGLE MICHELETTO
Soprintendente per i Beni Archeologici del
Piemonte e del Museo Antichità Egizie