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L'Età Romana

Numerosi e di grande interesse sono i materiali che si riferiscono alla romana Forum Livi, la cui genesi è da porre forse ancora in un momento anteriore alla seconda guerra punica e comunque in relazione all'attività dei Romani lungo quella pista pedemontana, che diverrà poi, nel 187 a.C., la via Aemilia.
Dall'area urbana, la cui topografia è ancora poco nota, abbiamo alcuni mosaici in bianco e nero a motivi geometrici (I sec. d.C.) e soprattutto oggetti di uso quotidiano, come ceramica comune e da mensa, pesi da telaio, lucerne, vetri, suppellettili in bronzo. Una bella testa in marmo di divinità femminile, la c. d. "Venere" di Schiavonia" ritenuta copia del I sec. d.C. di un originale greco dei primi decenni del IV sec. a.C., proviene da un' area di fornaci situate presso Porta Schiavonia.
La statuetta bronzea di Bes, divinità egizia grottesca con virtù apotropaiche, indica la diffusione di culti orientali anche in territorio forlivese.

Documento della ricchezza dell'arredo di una villa extraurbana sono due oggetti messi in luce dallo scavo di Fiumana: una base bronzea circolare di statua e un bassorilievo in calcare con scena di sacrificio, esempio di arte classicista (I sec. d.C.).

Il Museo ospita infine alcuni straordinari pezzi di epoca teodoriciana (VI sec.): il mosaico policromo a motivi marini dell'aula absidata della grandiosa "villa" di Meldola - legata alle opere di ripristino e manutenzione dell'acquedotto, che dalla valle del Bidente portava l'acqua a Ravenna - il cosidetto ritratto in marmo di Altarico e, da sepoltura femminile, una grande fibbia d'argento dorato decorata a punzone e a sbalzo.

Citiamo infine la raccolta lapidaria, con iscrizioni dal centro urbano - notissima la targa del monumento di C. Castricio  - dall'entroterra collinare e dalla necropoli del Melatello presso Forlimpopoli, da cui proviene il bassorilievo in pietra calcarea con scena di fullonica (II - III sec. d.C.).