Progetto e funzioni


Cortile interno San Domenico 


Fin dal master plan del 1996, il primo obiettivo era quello di attribuire al grande complesso il ruolo di cerniera fra il centro e la periferia. Il San Domenico e le aree circostanti possono diventare il punto di connessione con il parco urbano, che qui si dovrebbe ampliare creando una sorta di atrio verde, ampio e monumentale, da cui si riparte per gli altri luoghi di interesse della città murata.


Come l'antico convento domenicano era metafora della città, rappresentazione e miniatura di tutte le funzioni comunitarie e individuali (abitare, studiare, lavorare, pensare, pregare, deliberare), così il monumento restaurato diventa oggi motore culturale della città attuale, facendosi ad essa permeabile e in essa irradiando i propri messaggi, contenuti, opportunità.


La polifunzionalità della sala si basa su un pavimento progettato per accogliere predisposizioni impiantistiche e meccaniche specifiche, un soffitto costituito da un'ampia graticcia da cui possono scendere attrezzature ed allestimenti vari, una scala e un grande ascensore che la collegano con i musei del primo piano, una dotazione di sedute facilmente smontabili.
Il piano interrato è destinato ad accogliere il museo del monumento stesso, con visione diretta dei reperti archeologici e narrazione multimediale della storia e della vita del convento.