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Ottocento. L'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini
pubblicata in data: 07/01/2019
Ottocento. L'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini

Ottocento. L'arte dell'Italia tra Hayez e Segantini
Musei San Domenico - Piazza Guido da Montefeltro, Forlì
dal 9 febbraio al 16 giugno 2019


L'Ottocento senza retorica. La mostra temporanea del 2019 ai Musei San Domenico si occuperà della grande arte italiana dell’Ottocento nel periodo tra l’ultima fase del Romanticismo e le sperimentazioni artistiche del nuovo secolo, tra l’Unità d’Italia e la Grande Guerra.
La locuzione attribuita a uno dei protagonisti del nostro Risorgimento, Massimo d’Azeglio, «Fatta l’Italia, bisogna fare gli italiani», rimane in sé un’espressione chiave di riflessione sulla nostra storia, anche da un punto di vista artistico: su come sia stata costruita l’identità nazionale e su come sia stata raffigurata l’autobiografia della nazione.


Ricostruire attraverso la pittura e la scultura le vicende dell’arte italiana negli anni che precedono la rivoluzione del Futurismo consente di capire criticamente come l’arte sia stata, non solo un efficace strumento celebrativo e mediatico per creare consenso, ma anche il mezzo più popolare per far conoscere agli italiani i percorsi esaltanti e contraddittori di una storia antica e recente.
L’arte è stata un formidabile laboratorio per far conoscere e riscoprire le meraviglie naturalistiche del “bel paese” e quelle artistiche delle città che le esigenze della modernità stavano irrimediabilmente trasformando, per presentare la varietà e il fascino degli usi e costumi delle diverse identità locali, per trasmettere l’eccellenza di tecniche artistiche di epoca rinascimentale, ancora richieste in tutto il mondo.


Grazie a una selezione di opere eccellenti, le sezioni della mostra ricostruiscono, attraverso un viaggio immersivo nel tempo e nello spazio, i percorsi dei diversi generi: quello storico, la rappresentazione della vita moderna, l’arte di denuncia sociale, il ritratto, il paesaggio e la veduta, temi culturali e sociali nuovissimi, di impatto popolare e dal significato universale.
La varietà dei linguaggi con cui sono stati rappresentati consente di ripercorrere le sperimentazioni stilistiche che hanno caratterizzato il corso dell’arte italiana nella seconda metà dell’Ottocento e all'avvio del Novecento, in una coinvolgente dialettica tra tradizione e modernità. Si passerà dall’ultima fase del Romanticismo e del Purismo al Realismo, dall’Eclettismo storicista al Simbolismo, dal Neorinascimento al Divisionismo presentando i capolavori dei maggiori protagonisti.


L’esposizione presenta,eccezionalmente, una sezione della rassegna fiorentina Ritratto italiano dalla fine del secolo XVI all’anno 1861, presentata nel 1911, in occasione del cinquantenario dell’Unità d’Italia.
La rassegna testimoniava come si fosse delineata l’immagine degli italiani nei secoli precedenti l’Unità Nazionale. Per evocare questa epocale evento la mostra forlivese presenta per la prima volta un confronto tra alcuni capolavori esposti allora (Reni, Tiepolo, Guercino, Domenichino, fino ai più recenti Batoni, Appiani, il Piccio) e opere dei nuovi protagonisti della scena artistica dell'epoca.


Compresi tra Hayez e Segantini saranno presenti, nella loro più importante produzione, pittori come Induno, Faruffini, Maccari, Fontanesi,Grosso, Costa, Fattori, Signorini, Cabianca, Ciseri, Corcos, Michetti, Lojacono, Mancini, Favretto, Previati, Longoni, Morbelli, Nomellini, Tito, Sartorio, De Nittis, Pellizza da Volpedo, Boccioni, Balla; e scultori come Vela, Cecioni, Monteverde, Gemito, Canonica, Bistolfi e Medardo Rosso.
I due fuochi, iniziale e finale del percorso espositivo, Francesco Hayez e Giovanni Segantini, tracciano un confine simbolico tra il recupero della classicità e il rinnovamento di un secolo.Entrambe le forme in entrambi gli artisti.


Hayez è il primo e l’ultimo dei romantici, è il pittore protagonista del Risorgimento dell’arte italiana, colui che ha saputo elaborare un modello figurativo nazionale nella forma della pittura europea rimeditando i canoni del Cinquecento e del Seicento attraverso la lezione di Raffaello, Tiziano, Reni e Tiepolo.
Segantini, dopo il primo confronto con Millet, si allinea progressivamente con i grandi europei post-impressionisti vivendo pienamente la rivoluzione moderna del Divisionismo. E come d'improvviso la pittura italiana brucia in lui ogni ritardo.
Se il veneziano Hayez fa di Milano, vera capitale culturale dell’Ottocento italiano, il luogo di elezione della sua rivoluzionaria militanza artistica, Segantini sceglie, invece, l’anfiteatro eterno, intatto, epico delle Alpi per le sue innovative rappresentazioni e costruisce la sua personalissima trama della modernità.
 All’inizio e alla fine del Secolo, entrambi sono pittori del rinnovamento dell’arte italiana. Se Hayez viene consacrato da Mazzini pittore della nazione, Segantini avrà da D’Annunzio, nella sua "Ode in morte del pittore", analogo alto riconoscimento.



Orari
Da martedì a venerdì ore 9.30 - 19.00
sabato, domenica e festivi 9.30 - 20.00
La biglietteria chiude un’ora prima
Lunedì chiuso. 22 e 29 aprile apertura straordinaria


Tariffe:
Intero € 12,00
Ridotto € 10,00


Biglietto integrato € 14,00 intero - € 12,00 ridotto
valido per l’ingresso alla mostra e ai Musei Civici (Pinacoteca e Palazzo Romagnoli)
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Per informazioni
www.mostraottocento.com
Tel. 199 151 134
mostraforli@civita.it





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