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Giovanni Marchini. Dal vero alla macchia
pubblicata in data: 14/12/2016
Giovanni Marchini. Dal vero alla macchia

Domenica 18 dicembre 2016, alle ore 11,00, a compimento del suo terzo anno di vita Palazzo Romagnoli propone al pubblico una selezione di dipinti, sculture e opere grafiche del celebre artista forlivese Giovanni Marchini, facenti parte delle Raccolte Comunali d’Arte.


In occasione dell’inaugurazione della mostra Giovanni Marchini. Dal vero alla macchia, saranno illustrati aspetti della figura e dell’opera del pittore da Cristina Ambrosini, Dirigente del Servizio Cultura e Musei oltre a Flora Fiorini e Orlando Piraccini, curatori della rassegna. Sarà presente l’Assessora alla Cultura Elisa Giovannetti.


Di Marchini, che figura nel percorso espositivo de “La Grande Romagna” di Palazzo Romagnoli con due dipinti eccellenti come L’Autoritratto e La donna con i piccioni del 1922, si presentano opere in larga parte donate dagli eredi e già riunite all’interno del Palazzo del Merenda.


Stante la perdurante impraticabilità della storica sede della pinacoteca, l’intero nucleo marchiniano è tuttora oggetto di un’azione di “monitoraggio” per quel che concerne gli stati conservativi delle singole opere, mentre è in corso la revisione delle schede catalografiche ad esse riferite, con una attenzione particolare ai materiali documentari e fotografici che completano il “fondo”.


Nella mostra odierna figurano opere della fase giovanile di Marchini, allievo di Giovanni Fattori e influenzato dal naturalismo toscano, ma che ha visto l’artista forlivese misurarsi con il composito ed eclettico clima figurativo del suo tempo, e manifestare una propensione dichiaratamente verista ed espressionista, come nella stupefacente terracotta policroma intitolata I superstiti risalente al 1908 ed ispirata dalla catastrofe del terremoto di Messina. Tra i paesaggi, figura Ecloga del 1906, uno dei migliori scorci rurali di un pittore destinato a diventare il cantore di un mondo arcadico e pastorale in via di sparizione, come si nota anche nel notturno scorcio delle Caminate, dipinto nel ’33 ed emblematicamente intitolato Il Faro.


Nato nel 1877 a Forlì e trascorsa l’adolescenza in Argentina, dove la famiglia era stata costretta ad emigrare nel 1890, dopo il ritorno in Italia Giovanni si iscrive al Regio Istituto di Belle Arti di Firenze. Qui ha come insegnante l’ormai anziano Fattori dal quale, nel 1904, verrà giudicato “assolutamente artista”. Dopo Firenze, il giovane Marchini studia per un anno a Venezia, alla Scuola Libera del Nudo. Successivamente, grazie ad un sussidio del Comune di Forlì, si trasferisce a Roma e frequenta l’Accademia di Belle Arti. Qui esegue uno dei suoi primi impegnativi dipinti, Il cavallo narratore, tratto da una racconto di Tolstoj. Nel 1903 è presente all’Esposizione Romana. Dopo un soggiorno a Napoli assieme ai due amici pittori Averardi e Ghisu, fa ritorno a Forlì. Qui svolge intensa attività come decoratore: tra il 1913 ed il ’14 esegue affreschi nella Villa Paganelli-Rivalta a Terra del Sole e dipinti murali nella Chiesa dei Francescani di Forlì.


Rientrato in Romagna, dopo tre anni passati al fronte in Cadore, nel 1920 Marchini promuove la fondazione del “Cenacolo Artistico Forlivese, sodalizio di pittori, scultori, illustratori, scrittori e poeti, per quasi un decennio destinato ad animare la vita culturale cittadina. Nella sede del Cenacolo, nell’ex barriera daziaria di Porta Cotogni, allestisce nel 1922 la sua prima mostra personale. A quegli anni risalgono il matrimonio, celebrato nel 1923, con Vittoria, giovane studentessa di Brera, incontrata nello studio di fotografico di Guglielmo Limido, ma anche importanti commissioni come l’esecuzione di affreschi nella villa dell’industriale Ettore Foschi a Civenna sul lago di Como. Nel 1929, l’artista acquista una casa quasi sulla cima del Passo dei Mandrioli, e qui trascorre periodi molto intensi di lavoro ispirandosi alla natura del luogo e alla realtà montanara. Numerose le mostre allestite in località romagnole e marchigiane: tra le altre, alla Civica Galleria Parmeggiani di Reggio Emilia (1933), Riccione e Ravenna (1935), Bologna e Ancona (1936), Pesaro (1937). Risale al 1943 la sua ultima esposizione a Parma. Giovanni Marchini scompare il 18 febbraio 1946. La figura e l’opera dell’artista sono illustrati in un volume di recentissima pubblicazione intitolato Ars vita mea. Giovanni Marchini 1877-1946, Forlì 2016.


L'esposizione, promossa dal Comune di Forlì in collaborazione con l’Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, rimarrà aperta al pubblico fino al 18 giugno 2017.


Racconto "Il Cavallo narratore"


Presentazione mostra


Orario dal 16 gennaio al 10 febbraio 2017
dal martedì alla domenica ore 9,30 - 13,30
martedì pomeriggio ore 15,00 - 17,30
chiuso tutti i lunedì e sabato 4 febbraio
la biglietteria è aperta fino a mezz'ora prima della chiusura


Orario dal 11 febbraio al 18 giugno 2017
dal martedì al venerdì ore 9,30 - 17,30
sabato, domenica e festivi ore 10,00 - 18,00
chiuso tutti i lunedì


la biglietteria è aperta fino a mezz'ora prima della chiusura


Tariffe d’ingresso
Intero: € 3,00
Ridotto: € 2,00
Biglietto cumulativo: € 14,00 (Palazzo Romagnoli + Pinacoteca - Musei San Domenico) +  Mostra "Genesi" + altre mostre temporanee in corso.


Per informazioni
Servizio Cultura e Musei
Tel. 0543 712627
musei@comune.forli.fc.it





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